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12 lug 2012

L'F1 ed il complotto delle gomme Pirelli

Diverse settimane fa, in un blog sportivo, ho letto un commento in merito al fatto che la Ferrari ha perso una gara per colpa dei pneumatici Pirelli.

Tale commento affermava che in Formula Uno, i pneumatici forniti dalla Pirelli sono di due tipi, uno efficiente, ed uno pensato per degradarsi più rapidamente, e che c'è un complotto da parte della FIA (Federazione Internazionale Automobilismo) per far si che la vittoria sia decisa a priori, proprio grazie alle coperture Pirelli.

Facciamo un piccolo riassunto della teoria in questione.

Secondo il commentatore in questione, la Pirelli produce due tipi di copertoni diversi per mescola, uno molto resistente, che dura in modo coerente, ed un altro con un materiale che si degrada molto rapidamente.

Tale differenza di resistenza dei pneumatici permetterebbe alla FIA di decidere a priori chi ha più possibilità di vittoria ad ogni gara.

Per fare un esempio, alla Ferrari viene consegnato un set di copertoni di mescola "Dura" standard, ed un set di copertoni a mescola "Morbida" difettoso, in questo modo durante la gara, quando per regolamento è obbligatorio l'uso delle gomme "Morbide", il difetto intrinseco farà si che il pilota perda posizioni per un rapido degrado delle gomme.

Questo avrebbe lo scopo di tenere il campionato più vivo e vitale.

In effetti, mai come prima di quest'anno la F1 moderna ha avuto un campionato così aperto, con ben 7 piloti che hanno vinto una gara in 9 GP.

Ma se osserviamo bene le gare di quest'anno, un solo pilota dei 7 è sempre arrivato a punti (Alonso), e che questi è l'unico che più degli altri ha avuto difficoltà con le gomme.

Quindi esiste un complotto?

Ho cercato di capire come viene decisa la distribuzione delle gomme in F1.

Partiamo dal dato tecnico di base, in questo mondiale (come nel precedente), la Pirelli produce sei diverse tipologie di pneumatici, quatto di queste sono definite mescole da asciutto, due invece sono le mescole da pioggia.
Si differenziano sopratutto per la "consistenza" delle stesse, e sono: Supersoft, Soft, Medium, ed Hard per le versioni da asciutto, Intermedie e Bagnato per quelle da pioggia.

Di queste solo le due da pioggia sono sempre presenti, mentre delle quattro tipologie da asciutto solo due vengono scelte, una tra le due mescole più morbide, ed una tra le due mescole più dure.

Ad ogni gara, la Pirelli porta 1800 pneumatici, tutti prodotti in Turchia, in una delle fabbriche più avanzate d'europa in campo di pneumatici sportivi.

Ad ogni pneumatico viene assegnato un codice a barre nella fase di produzione, tale codice viene inserito nel processo di vulcanizzazione dello stesso, in modo che non possa venir rimosso senza distruggere così il pneumatico stesso.
Chi assegna il codice a barre non è la Pirelli, ma la FIA stessa.

Una volta che i pneumatici sono stati controllati e verificati da parte della Pirelli, questi vengono stoccati dalla stessa Pirelli nel loro centro di Didcot, dove, successivamente la FIA provvederà a selezionare i pneumatici che saranno poi consegnati ad i vari team.

Da questo momento in poi, la Pirelli ha solo il compito di consegnare i pneumatici alle squadre, in base all'ordine deciso dalla FIA, che a sua volta ha già provveduto a far si che le attribuzioni siano totalmente casuali.

Quindi?

Se il sistema è corretto e funziona, la Pirelli non ha alcun potere su che copertoni assegnare alle squadre, e la FIA non sa se tra i copertoni Pirelli vi siano difetti occulti o meno.

Non è credibile pensare che la Pirelli ritenga utilizzabili coperture difettose, poiché da queste dipende la vita dei piloti, e che quindi in caso di incidente, un difetto evidente diventerebbe immediatamente la causa dello stesso con relative problematiche per il produttore.

Non è nemmeno immaginabile che la Pirelli stessa produca mescole con capacità di degradazione diverse per poi spacciarle per uguali con evidenti rischi, per i piloti in gara. Il motivo è chiaro, se tutti i treni di gomme di una determinata mescola, dati ad un pilota hanno un degrado più rapido, molto rapido, è ovvio che il sospetto diviene quasi certezza, se invece solo alcuni di essi hanno un degrado maggiore, diviene evidente che le mescole hanno delle problematiche che si riverserebbero sulla Pirelli stessa.

E' più credibile ragionare che i più rapido degrado degli pneumatici in gara dipenda dallo stile di guida del pilota, dall'assetto e dall'asfalto, che messi insieme causano un maggior o minor degrado degli stessi.

In pratica non c'è alcun complotto, solo delle scelte costruttive fatte da tutte le forze in campo che sono penalizzanti per alcuni in determinate circostanze, e che se le gomme Pirelli si degradano in questo modo non è colpa del solo produttore o di un "complotto", ma di un insieme di fattori e di conseguenze.

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